Chi è Jujiro Matsuda, il fondatore di Mazda?

Una casa automobilistica del futuro,
da oltre un secolo:
merito tutto del suo fondatore Jujiro Matsuda,
fra i primi a intuire che il futuro stava nei motori.
Nato nella seconda metà dell’800
come dodicesimo figlio di un pescatore,
all’età di 13 anni si trasferisce a Osaka
e diventa fabbro e a 20 anni
apre la prima officina metalmeccanica
e appena una decina di anni dopo,
la sua prima invenzione,
la pompa brevettata Matsuda inizia a riscuotere
un certo successo.
L’azienda “Matsuda Works”
arriva a impiegare fino a 4.000 persone,
fra dipendenti e soci, che producono
spolette di artiglieria per lo Zar di Russia.
Più avanti, con la cessione alla più grande
Nihon Steel Manufacturing Company
di un’altra azienda metalmeccanica
che aveva avviato con gran successo,
Matsuda diventa ricco.
Nei primi anni 20’ il giovane imprenditore
inizia a collaborare con un’azienda in difficoltà,
che produce un surrogato del sughero:
divenuto nel tempo presidente della Toyo Cork Kogyo,
nota dopo la Prima Guerra Mondiale
un rapido declino della domanda,
e sposta così l’attività
dalla produzione del sughero alla metalmeccanica.
La fabbrica inizia a produrre macchinari,
fino a quando, nel 1931
l’azienda mette in commercio
un motocarro a tre ruote,
il MazdaGo, che viene venduto
anche in India e in Cina.
Il destino di Hiroshima
cambia il 6 Agosto del 1945,
con l’esplosione della prima bomba atomica,
ma l’edificio che ospita gli impianti Mazda
rimane in piedi,
diventa un punto di riferimento
per i sopravvissuti
e contribuisce alla ricostruzione:
il quartiere di Mukainada, dove ancora oggi
si trova il quartier generale di Mazda,
diviene il simbolo delle riscossa e della tenacia.
Pochi mesi dopo, la società
è pronta per riprendere la produzione
dei tre ruote e la domanda di veicoli da
trasporto è più alta che mai.
Nel 1951, il figlio di Jujiro,
Tsuneji Matsuda segue le orme del padre
e diventa presidente di Toyo Kogyo,
ma l’erede ha nel mirino le autovetture
e nel 1960 lancia sul mercato la Mazda R360 Coupe,
una Kei-Car che conquista il Giappone
e si distingue dalle concorrenti grazie alle sue forme
e alle innovazioni tecniche,
come la leggerezza della struttura.
Nel 1963 la produzione della R360
raggiunge il milione di unità
e tre anni dopo i due milioni.
Negli anni 60’ arriva l’accordo con la tedesca NSU,
per l’utilizzo dei brevetti del motore Wankel
e nel 1967 appare Cosmo Sport 110S,
birotore da 110 cv e che raggiunge i 185 km/h.
Mazda inizia ad applicare il motore a pistoni rotanti
a 2 milioni di veicoli (fra cui la RX-7 e la RX-8).
Il figlio maggiore di Tsuneji, Kohei Matsuda
assume la presidenza nel 1970
e come suo padre crede nella tecnologia
e resta coinvolto nel progetto
del motore rotativo fin da subito,
ma la dinastia Matsuda cede l’azienda nel 1977,
a causa grande crisi petrolifera.
Pur non essendo più in mano
alla famiglia Matsuda, Mazda trasuda ancora
di quello spirito di sfida e tenacia
nel trovare nuove soluzioni
e continua a guardare al futuro.
Oggi, i nuovi modelli, dalla Cx-30 alla Cx-5,
dalla Mx-5  alla Mazda 3,
spopolano tra gli appassionati di auto,
grazie soprattutto ai nuovi motori
fabbricati con l’innovativa tecnologia SkyActiv,
in grado di garantire elevate prestazioni e bassi consumi.

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